Per
Guerre mitridatiche si intendono una serie di conflitti tra la
Repubblica romana ed il
Ponto che si combatterono tra l'
88 e il
63 a.C. Prendono il loro nome da
Mitridate VI che all'epoca era il re del Ponto e grande nemico di Roma. Così
Appiano di Alessandria ce le riassume, osservandole da parte dello sconfitto:
Contesto storico
Nel
111 a.C. salì al trono del
regno del Ponto,
Mitridate VI. Il nuovo sovrano mise in atto subito (fin dal
110 a.C.) una politica espansionistica nell'area del
Mar Nero, conquistando tutte le regioni da
Sinope alle foci del
Danubio, compresa la
Colchide, il
Chersoneso Taurico e la
Cimmeria (attuale
Crimea), e poi sottomettendo le vicine popolazioni
scitiche e dei
sarmati Roxolani. Il giovane re volse, quindi, il suo interesse verso la
penisola anatolica, dove la potenza romana era, però, in costante crescita. Sapeva che uno scontro con quest'ultima sarebbe risultato mortale per una delle due parti.