Il termine
cesaricidio indica l'assassinio di
Gaio Giulio Cesare, avvenuto il 15 marzo del
44 a.C. (le
Idi di marzo), a opera di un gruppo di circa sessanta
senatori i quali si consideravano custodi e difensori della
tradizione e dell'ordinamento
repubblicani e che, per loro
cultura e formazione, erano contrari a ogni forma di potere personale. Perciò, temendo che Cesare volesse farsi
re di Roma (concetto impensabile per i
Romani), decisero che era giunto il momento di uccidere il
dittatore. Alcuni di loro furono comunque spinti a compiere questo gesto da motivi meno nobili, come il rancore, l'invidia e le delusioni per mancati riconoscimenti e compensi.