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Villa Le Macine
Villa Le Macine si trova in via Casamorata a Firenze. La sua origine è anteriore al 1100. Nel 1100 fu proprietà della marchesa Willa, madre di Ugo di Brandeburgobarone di Toscana, ricordato da Dante Alighieri nella Divina Commedia:


Proprietà dei Boni-Tosinghi
Alla fine del XIII secolo divenne proprietà della famiglia Boni, che la ebbe per più di un secolo, poi passò ai Boni-Tosinghi, a causa del matrimonio fra una donna della famiglia Boni con un Tosinghi. La villa, insieme ai poderi, prese il nome Le Macine, da un mulino qui esistente. Nel 1530 i Boni e i Tosinghi furono esiliati perché nella villa si riunivano persone sospette, i Catellini, gli Strozzi, i Corsini, i Della Stufa, gli Alamanni e i Martelli. Queste persone erano considerate nemiche dei Medici perché favorevoli alla repubblica. Matteo Boni, suocero di Ceccotto Tosinghi, fu giustiziato perché aveva ucciso, a sua volta, un colono dei Medici mentre, per tornare alla villa, percorreva via Santa Marta insieme al genero Ceccotto, che era rientrato dall'esilio. A causa di questo delitto la villa delle Macine fu confiscata da Cosimo I e Ceccotto dovette tornare in esilio.

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