Abile condottiero e coraggioso combattente, discendente da una famiglia patrizia, fu luogotenente di
Gaio Giulio Cesare, sotto la cui protezione iniziò la sua carriera senatoria. Il progetto di Marco Antonio era trasformare l'impero in una monarchia di stampo orientale, questo determinò lo scontro decisivo con il suo grande rivale,
Cesare Ottaviano. Nel lungo periodo successivo al
cesaricidio caratterizzato da fasi alterne di conflitti e alleanze tra le due fazioni, Antonio venne sconfitto definitivamente nella
battaglia di Azio, si rifugiò con Cleopatra ad Alessandria, dove entrambi morirono dopo la caduta della città. A causa della sua turbolenta vita privata, del suo comportamento esuberante, della sua politica orientaleggiante, Marco Antonio fu il primo romano colpito da un provvedimento di
damnatio memoriae, una vera e propria condanna all'oblio. Alla sua morte il Senato non si limitò solo ad applicare provvedimenti riservati ai nemici della patria ma permise la cancellazione di tutti i riferimenti della sua esistenza: documenti, epigrafi, ritratti.