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Magnus III di Svezia
Giovinezza ed elezione
Magnus Ladulås nacque intorno al 1240, figlio dell'importante politico Birger Magnusson appartenente al potente Casato di Folkung, e di Ingeborg Eriksdotter. Dell'infanzia e della gioventù di Magnus non si sa molto. Le fonti tramandano i nomi di due suoi tutori, il cavaliere e consigliere del Regno Björn Näf e un certo Magister Palne che si occupò dell'educazione di tutti i figli di Birger Magnusson. Magnus era noto sin dalla tenera età per la sua carnagione scura e il corpo snello, il che gli fece guadagnare il nomignolo disfemico di "stagnino" attribuitogli dalla cognata Sofia Eriksdotter di Danimarca.
Nel 1255 il potente padre, Birger Magnusson, ottenne la benedizione dal Papa Alessandro IV per il suo progetto di assegnare ai suoi figli "certas portiones in regno" (alcune parti del regno). Qualche anno prima, infatti, il potere della famiglia era notevolmente cresciuto poiché suo figlio Valdemaro aveva ereditato il trono di Svezia dallo zio Erik XI. Dato che il nuovo re Valdemaro aveva all'epoca solo sette anni, fu il padre, Birger Magnusson, ad occuparsi del regno fino alla morte. Divenuto membro della famiglia reale, il giovane Magnus Ladulås poté iniziare ad usare un proprio sigillo personale costituito dal vecchio sigillo del padre con l'aggiunta di una nuova incisione: "iunior dux sweorum". Alla morte del padre, nel 1266, Magnus assunse i titoli nobiliari di Jarl e di duca, pur senza ottenere subito, a differenza del fratello, tutti i poteri appartenuti al padre. Come motto personale per il titolo di duca scelse la frase "Dei gratia dux sweorum".
Per il periodo tra il 1267 e il 1273 non si trova nulla nelle fonti svedesi che possa indicare in che modo la posizione di Magnus danneggiò l'autorita del fratello Valdemar. Certo è che stando alle saghe su Magnus Lagaböter, questo fu un periodo straordinariamente ricco di eventi politici. Il re e fratello di Magnus III, Valdemaro si era parecchio indebolito dopo la morte del padre e aveva avuto una relazione amorosa con sua cognata Giuditta di Danimarca figlia di Eric IV (si era infatti sposato nel 1260 con Sofia di Danimarca). A causa di questa relazione extraconiugale aveva dovuto compiere un pellegrinaggio a Roma per chiedere il perdono papale. Al ritorno in Svezia, nel 1272, aveva poi dovuto combattere i fratelli Magnus Ladulås ed Erik Birgersson, che volevano per sé il trono di Svezia. La rivolta fomentata da Magnus e Erik ebbe i suoi frutti e nel 1274 Valdemar dovette cominciare a escogitare forti contromisure nei confronti della ribellione che infuriava dando a Magnus sempre più notorietà e potere. In una lettera al papa datata 9 gennaio 1275 Valdemaro afferma di essere preoccupato per l'imminente guerra civile e di essere ben conscio del fatto che suo fratello Magnus è già divenuto "Rex Suecie de facto" (in latino: Re di Svezia de facto). La sorte di Valdemaro fu segnata nel momento in cui Erik e Magnus ottennero l'appoggio di Enrico V, il nuovo re di Danimarca. Questi, in un accordo stipulato nella città di Sønderborg, aveva promesso loro il suo appoggio e l'invio di 100 guerrieri pesantemente armati e un gruppo di soldati semplici per un totale di 600 uomini. In cambio Eric V aveva richiesto il pagamento di 6000 marchi d'argento. A quel punto si era rivolto a Magnus Lagaböter, per cercare aiuto, ma fu sconfitto poco dopo dai fratelli nella battaglia di Hova (14 giugno 1275). Valdemaro I fuggì con la moglie Sofia, rifugiandosi in Norvegia sotto la protezione di Magnus Lagaböter. Non passò molto che decise di tornare in Svezia con l'intento di dividere il regno con i fratelli vincitori tenendo per se almeno la parte meridionale del regno (comprendente SmålandDalslandVästergötland e Värmland), ma fu fatto prigioniero poco dopo il suo ritorno. A nulla valse il tentativo di Magnus di Norvegia di riappacificare i fratelli: il 22 luglio 1275, infatti, Magnus III fu eletto re alle Pietre di Mora, secondo la tradizione, dopo la formale rinuncia da parte di Valdemaro.

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