Biografia
La formazione piemontese
Violinista italiano, compositore e
impresario teatrale, nacque nel
1755 da una famiglia di umili origini a
Fontanetto Po, nella parte piemontese dell'allora
Regno di Sardegna. Il piccolo Giovanni Battista ebbe modo di manifestare presto il proprio talento musicale, stimolato dall'interesse per la musica del padre, Felice Viotti, sposato con Maddalena Milano. Questi faceva il
fabbro ferraio ma si dilettava a tenere serate musicali in casa, dove suonava il
corno da caccia, e aiutò Giovanni Battista nei primi decisivi anni di formazione. Condotto nel
1766 da un certo signor Giovanni Pavia a suonare per una festa religiosa a
Strambino (o
Ivrea), fu notato dal
vescovo, monsignor Francesco Rorà, che gli consigliò di trasferirsi a
Torino per studiare presso la casa della Marchesa di
Voghera. Qui fu preso sotto la protezione del figlio della Marchesa, il principe Alfonso Dal Pozzo della Cisterna, che affidò l'educazione musicale del giovane Giovanni Battista dapprima al violinista Celoniati (probabilmente Carlo Antonio) e successivamente a
Gaetano Pugnani. Quest'ultimo, allievo di
Giovanni Battista Somis, erede della tradizione violinistica italiana risalente ad
Arcangelo Corelli, fu nominato primo violino della cappella di corte nel
1770, ricoprendo per contratto anche l'incarico di primo violino e direttore dell'orchestra del
Teatro Regio. Riconosciuto come unico suo maestro dallo stesso Viotti, Pugnani trasmise un'importante eredità culturale al giovane Giovanni Battista, soprattutto per la predilezione per un trattamento particolarmente espressivo del violino. Il primo incarico professionale di Viotti risale alla stagione
1773-
1774, in cui compare tra i violini dell'
orchestra del Teatro Regio; due anni dopo, il 27 dicembre
1775, venne assunto come «soprannumerario» nell'orchestra di corte e fu confermato il marzo successivo. Durante il periodo torinese Viotti tenne probabilmente numerose accademie private, anche se la prima testimonianza risale al
1778, secondo una recensione della Gazzetta di Torino.