Nonostante alle donne fosse vietata la partecipazione alle gare olimpiche, riservate ai soli atleti maschi, le corse dei carri costituivano un'eccezione, in quanto l'organizzatore e finanziatore della squadra partecipante poteva anche essere di sesso femminile, mentre l'
auriga era solo un professionista (di sesso maschile) ingaggiato allo scopo. La risonanza della vittoria di Cinisca alla corsa dei quattro cavalli, che era una delle gare più importanti dei Giochi, fu notevole: nel tempio di Olimpia le furono dedicate due statue, realizzate dallo scultore
Apelleas, mentre a Sparta fu eretto un tempio in suo onore. Cinisca partecipò anche alle successive Olimpiadi del
392 a.C., vincendo la stessa gara pure in quell'occasione.