Si formò nella bottega
padovana dello
Squarcione, dove maturò il gusto per la citazione archeologica; venne a contatto con le novità dei toscani di passaggio in città quali
Filippo Lippi,
Paolo Uccello,
Andrea del Castagno e, soprattutto,
Donatello, dai quali imparò una precisa applicazione della
prospettiva. Mantegna si distinse infatti per la perfetta impaginazione spaziale, il gusto per il disegno nettamente delineato e per la forma monumentale delle figure.