A Zacinto (originariamente conosciuto come
Né più mai toccherò le sacre sponde, dal primo verso) è uno dei più celebri
sonetti della produzione di
Ugo Foscolo, scritto nei primi mesi del
1803 a
Milano. Il sonetto è dedicato all'isola del
mar Ionio (l'odierna
Zante) dove Foscolo nacque, ed affronta il tema dell'
esilio e della
nostalgia della terra natale. Il poeta paragona la sua condizione a quella di
Ulisse, che però fu più fortunato di lui in quanto riuscì a rimettere piede sulla sua
petrosa Itaca (cui si contrappone il termine
sponde riferito a Zacinto, per sottolineare la lontananza e l'impossibilità del poeta di raggiungere la sua terra), mentre Foscolo è condannato ad una
illacrimata sepoltura, senza
pianto, cioè morirà lontano dalla sua terra che non potrà rimpiangerne la scomparsa.